I Fabrica sono Michele, Gennaro, Eros e Pietro, vengono dalla provincia di Caserta e costruiscono canzoni. Michele, Gennaro ed Eros cominciano a suonare insieme nell’ottobre del 2011 e nel 2012 esce il loro primo ep autoprodotto “Sogni in scatola istruzioni per l’uso”. Nel 2013 vincono il contest “Campania Sonic Lab”, che permette al gruppo di produrre il primo disco, “Come vento in faccia” e di ottenere un contratto con la Octopus Records di Giuseppe Fontanella (24 Grana). All’uscita del disco segue un lungo tour, che vede tra l’altro gli opening a Riccardo Sinigallia, Pier Cortese, Thegiornalisti, Linea 77 ed Ex-Otago, solo per citarne alcuni. Dopo oltre 50 date, nel settembre del 2015 i Fabrica suonano al _reset Festival di Torino, una tra le più importanti rassegne di musica indipendente nazionale. Nel gennaio del 2016 si unisce alla band Pietro, quarto elemento che arricchisce e completa la formazione, ed i quattro cominciano la pre-produzione del nuovo lavoro discografico. Passano il 2017 al K-lab Studio di Giugliano (NA) per le sessioni di registrazione del disco. A maggio 2018 esce il loro secondo album “Bar Sayonara” targato Octopus Records e prodotto artisticamente da Giuseppe Fontanella.

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SAYONARA - VIDEO UFFICIALE

RECENSIONI

“Il secondo della band campana è un album eterogeneo in bilico tra folk e rock, tra apertura, sospensioni e introversioni, tra intenzioni pop, testi e arrangiamenti curati, ipotetici singoli e un timbro riconoscibile. I momenti di raccoglimento sono forse gli episodi più toccanti; su tutti Buonvento e il suo bell’intreccio vocale. L’attenta produzione artistica è di Giuseppe Fontanella dei 24 Grana.”

Rumore 

“Siamo ispirati principalmente da quello che viviamo: i nostri testi diventano una sorta di diario personale che parla di noi, o di come ci immaginiamo in un ipotetico futuro. Scriviamo di tematiche comuni ai nostri coetanei. Scriviamo quando ci troviamo di fronte ad avvenimenti che ci toccano nel profondo: purtroppo viviamo in un periodo di crisi generale e la nostra generazione ne risente molto. Siamo una generazione un po’ persa, ecco.”

La Testata 

“Disco che esplode dalla provincia per insabbiarsi nelle profondità dei sentimenti in un vortice di benedizioni e di bisogni, di falsi miti, di false aspettative rinfrancate con l’arrivare della sera, il caldo ad abbracciare, il caldo che consola per costringere la realtà a prendere parte di noi e a raccontare quello che non è mai stato scritto ancora.”

IndiePerCui 

“I dodici brani che compongono il disco vanno a disegnare un quadro del ‘mondo che gira intorno’, oltre che dentro alla band (anche i testi sono risultato di un lavoro collettivo, di tre dei quattro membri); si parla certo della propria interiorità, ma si allarga lo sguardo, alle “rovine di una generazione”, a uomini disposti a scelte difficili, a una provincia – nel caso dei Fabrica, quella di Caserta -amata e odiata.”

Crampi2 

“Pubblicata l’11 maggio scorso per Octopus Records, l’opera è composta da dodici tracce di stampo indie-rock dal sapore malinconico. Mi sia concessa la sinestesia parabolica. Lo stile non è di facile decodifica e gli stessi Fabrica, sulla loro pagina Facebook, alla voce “genere musicale” rispondono con un generico, quanto stiloso, “Canzoni”. Non credo sia possibile identificare un’etichetta migliore, anche perché sono completamente d’accordo.”

Scè 

“C’è un progresso in questo secondo album dei Fabrica, quartetto della provincia di Caserta. Aiutati dalla produzione di Giuseppe Fontanella dei 24 Grana, riescono ad assorbire un ventaglio di influenze significativo, dal post punk allo shoegaze, calandole in un contesto di canzoni che, pur non risultando il massimo dell’originalità, hanno una buona sostanza. Bel sound delle chitarre, ritmica a posto, forse la voce dovrebbe essere un po’ più arrabbiata per lasciare maggiormente il segno. Tuttavia, paiono sulla buona strada.”

Blow Up 

“Bar Sayonara, nient’altro che il nome del bar a due passi dalla sala prove dei 4 ragazzi campani, è un album di 12 tracce di indie-rock melodico e malinconico. I testi ci raccontano estratti di vita di ognuno di noi, la difficoltà di prendere decisioni importanti, la necessità di non arrendersi mai nonostante le difficoltà. Questi i temi principali trattati da Michele, Gennaro, Eros e Pietro nel loro disco.”

The Festival’s BackPack 

“Un gruppo che canta in italiano ed è originale sin dalla struttura delle canzoni che hanno strofa e ritornello come nella classica forma canzone, ma le melodie e le velocità cambiano di continuo rendendo il disco sorprendente dall’inizio alla fine.”

Newsly.it

“Non è chiaro un solo genere musicale nell’album, ma i Fabrica spaziano tra cantautorato, musica acustica e punte elettroniche con la dimestichezza di chi non ha paura di osare e provare gusti e tendenze diverse.”

Music Coast To Coast